Figli di una Shamandura era lì, che mi diceva da tempo: fai qualcosa.
Per molte persone io sono quel libro e quel libro è me. Non ho mai capito questo meccanismo. Di libri ne ho scritti e pubblicati, ma continuavano a fissarsi su Figli di una Shamandura. L’ultimo ‘Io sono il Mare’ l’avevo già prodotto in piena autonomia, con un crowdfunding. S’è difeso bene, ma Figli di una Shamandura non gli ha mai ceduto un gradino nelle classifiche. Neanche dopo il lancio in tutta Italia.”‘Ce l’hai Figli di una shamandura? L’ho già letto, ma è per un amico”. mi dicevano.
E io avrei preferito che regalassero ‘Io sono il Mare’ un libro scritto per tentare di convincere più persone possibile ad andare sott’acqua, a vedere cosa rischiamo di perdere.